Gli ambienti del parco

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IL BOSCO: La pianura padana fino a 2000 anni fa era un territorio prettamente boschivo, ricoperto dalla “foresta planiziale”. Se l’uomo non ne avesse modificato ambienti ed ecosistemi, sarebbe ancora oggi ricoperta dalle foreste. All’interno dell’antica foresta planiziale, verso cui la riqualificazione ambientale di Renovapark si indirizza, possono essere identificate associazioni vegetali differenti a seconda dell’aridità del suolo: dal tipico querceto o querco-carpineto degli ambienti più aridi (piante mesofile e xerofile), fino all’ontaneto e al saliceto di ambienti via via più ricchi di acqua (piante igrofile). Schematicamente, questa foresta era strutturata secondo piani sovrapposti. Lo strato superiore occupato dalle chiome degli alberi, che possono superare i 30 metri in diverse querce, quello inferiore coperto dalle erbe e quello mediano costituito da arbusti. Nel nostro parco sono state reintrodotte le specie di alberi e arbusti più rappresentativi: Carpino, Farnia, Ciliegio selvatico, Pioppo bianco, Salice bianco, Frassino maggiore, Orniello, Biancospino, Rosa canina, Corniolo ecc

PRATI E PASCOLI: Prati e pascoli rivestono un’enorme importanza per la fauna selvatica, soprattutto per gli invertebrati ma anche per molti vertebrati. Moltissime specie di farfalle e i loro bruchi si alimentano solo su fiori e foglie di alcune specifiche piante. Il cardo alimenta con i suoi fiori un centinaio di specie di insetti, e con i suoi semi numerosi uccelli come ad esempio il cardellino che da questo trae il nome. L’attuale diminuzione di starne, quaglie, allodole e altre specie di uccelli che nidificano nascosti nell’erba è da attribuirsi anche alla progressiva distruzione della flora campestre e all’estendersi delle pratiche agricole mono-colturali.

LE SIEPI: La realizzazione di queste formazioni vegetali è dovuta all’opera dell’uomo che, già più di 2000 anni fa, iniziò a coltivare i campi in maniera stabile. Le strisce di vegetazione boschiva residue della foresta originaria, lasciate a separare i campi coltivati e i pascoli, costituivano delle vere e proprie foreste lineari. Le siepi oggi sono a volte l’unico sostituto del bosco e dei suoi esigui margini esterni, caratterizzati da cespugli, boschetti e spazi aperti. In essa trovano ultimo rifugio molte specie vegetali che un tempo costituivano il territorio immediatamente circostante (bosco igrofilo, xerofilo, brughiera). La vegetazione non troppo fitta fa passare luce, acqua e aria permettendo la presenza di diverse essenze arboree e di un ricco sottobosco arbustivo. Le siepi diventano di conseguenza una possibilità di rifugio e di alimentazione per molti animali selvatici. Dal punto di vista umano, inoltre, le siepi rappresentano un’importantissima difesa del territorio. Lo proteggono dall’eccessivo inaridimento trattenendo l’umidità, hanno funzioni frangivento (erosione eolica) e limitano i danni dovuti al dilavamento del terreno ad opera delle piogge. Inoltre fungono da barriere anti-rumore e contribuiscono a fermare ed abbattere le polveri inquinanti dell’aria. Nel Renovapark le siepi sono presenti in particolar modo lungo tutto il perimetro del confine del parco. Tra le varie essenze presenti nelle siepi del parco troviamo Biancospino, Rosa canina, Ligustro, Corniolo, Fusaggine, Cigliegio, Prunus spinosa, Sambuco ecc

LE ZONE UMIDE: In passato stagni e paludi erano considerati ostili e causa di malattie; sono stati così drasticamente ridotti mediante interventi di bonifica. Oggi la loro importanza ecologica viene riconosciuta a livello internazionale. Nelle zone umide, infatti, si può trovare un’ampia biodiversità, sia dal punto di vista vegetazionale che faunistico. Nel Renovapark sono presenti alcuni stagni con diverse dimensioni e funzioni.